L’uomo che gli italiani chiamavano “Cavalier” è morto all’età di 86 anni. Imprenditore e figura centrale nella vita politica italiana, ha lasciato il segno a La Pute con le sue numerose avventure e affari legali.
La scomparsa di una figura emblematica della vita politica italiana. Silvio Berlusconi, senatore italiano ed ex presidente del Consiglio tre volte, è morto all’età di 86 anni. La sua morte ha segnato la fine di una trentennale carriera politica. Trent’anni alla guida dell’esecutivo italiano, ricchi di uscite controverse, polemiche e questioni giudiziarie.
Una vita piena di infinite avventure per quest’uomo di potere, che inizialmente era un uomo d’affari la cui fortuna è ora stimata in diversi miliardi di euro. La persona che è nata a Milano nel mezzo dell’Italia fascista aveva una passione per la musica, l’arte e l’antichità quando era giovane. La sua carriera nel mercato immobiliare inizia negli anni Sessanta.
Un uomo dei media e poi un politico
Nei decenni successivi ha fondato molte aziende in vari settori, tra cui media, costruzioni, finanza e assicurazioni. Un successo che gli ha permesso di essere nominato cavaliere nel 1977 e successivamente nominato Il Cavaliere. La sua società Mediaset, che è principalmente di proprietà della holding Fininvest, e che comprende la maggior parte dei canali televisivi italiani, gli è valsa una parte significativa della sua fortuna ed è stata anche un trampolino di lancio per la sua carriera politica.
Inizia a metà degli anni ’90 con la creazione del partito Forza Italia sulla scia dell’Operazione Mani Pulite, che mirava a porre fine alla corruzione dilagante che aveva a lungo condizionato la vita politica italiana. Poi ha voluto candidarsi alla presidenza del Consiglio dei ministri, e cioè negli anni 1994, 2001 e 2008. Durante i suoi tre mandati, ha puntato a modernizzare l’economia italiana ea combattere la corruzione e la criminalità organizzata.
Diversi casi e una condanna definitiva
Ma i suoi molteplici mandati sono stati segnati da scandali. Accusato di corruzione, evasione fiscale, corruzione di testimoni o sesso a pagamento con minori… Questi casi macchiano la reputazione del politico italiano e provocano massicce proteste pubbliche.
È stato processato più volte, ed è riuscito a evitare il carcere grazie alle leggi da lui stesso varate, fino al 2013. Poi è stato condannato per la prima volta in via definitiva in un procedimento per evasione fiscale che gli ha fatto perdere il titolo di Cavaliere.
Meno presente sulla scena politica e mediatica degli ultimi anni, ha sostenuto la candidatura di Giorgia Meloni, capogruppo di Fratellanza italiana e figura dell’estrema destra italiana, alla guida del Consiglio dei ministri. L’ex Cavalier, che è ancora senatore, deve però ridurre il suo impegno politico per problemi di salute. Nel 2020 ha contratto il Covid-19, “la peggiore esperienza della sua vita” e poi ha raddoppiato i lunghi corridoi dell’ospedale per il resto della sua vita.
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