Aprile 26, 2024

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Il Parlamento europeo è stato scosso da un’inchiesta sulla corruzione a favore del Qatar

Il Parlamento europeo è stato scosso da un’inchiesta sulla corruzione a favore del Qatar

È un terremoto e può ancora raccontare qualche scossa di assestamento: la Procura federale belga ha annunciato, venerdì 9 dicembre, di aver condotto una quindicina di perquisizioni in vari comuni di Bruxelles, prendendo di mira funzionari sospettati di corruzione a favore del Qatar. , ha scosso duramente il Parlamento europeo.

Diverse persone sono state arrestate per essere interrogate e possibilmente incriminate. Tra loro Eva Kaili, 44 anni, vicepresidente greca dell’Assemblea, membro dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D), Pier Antonio Panzieri, 67 anni, ex deputato italiano per S&D e capo dell’ONG Fight Impunity, così come Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC).

Francesco Giorgi, già aiutante parlamentare del sig. Panziri, compagno del sig.io Anche Kylie è stata arrestata. Gli investigatori hanno anche visitato l’ufficio di due vice assistenti del Gruppo S&D, i belgi Marc Tarabella e Marie Arena, e li hanno messi sotto sigillo. È stato interrogato anche un assistente parlamentare del Partito popolare europeo (conservatore).

L’indagine dell’Ufficio centrale anti-corruzione della polizia federale belga è iniziata a luglio. È presieduta dal giudice istruttore Michel Cleese, specialista in finanza, corruzione e riciclaggio di denaro che ha condotto clamorose indagini nel mondo delle banche, della politica e del calcio.

“Punta dell’iceberg”

Secondo la Procura federale, che venerdì pomeriggio ha diffuso un comunicato stampa dopo le rivelazioni della rivista fiamminga talento e ogni giorno Serasu cui si concentrano le indagini “presunti atti di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio”. Gli investigatori, hanno proseguito con il testo, sono sospettati “Uno Stato del Golfo per influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi che hanno una posizione politica e/o strategica importante all’interno del Parlamento europeo”..

L’accusa ha spiegato che le perquisizioni effettuate hanno permesso di ottenere circa 600.000 euro in contanti. Computer e cellulari sono stati sequestrati. Sorprendentemente, nel Parlamento europeo, alcuni credono che questo sia l’unico problema “Punta dell’iceberg”. Tuttavia, la reazione ufficiale è stata brusca: “Il Parlamento non commenta i procedimenti giudiziari. Come sempre, collabora pienamente con le autorità nazionali competenti e lo stesso vale in questo caso particolare”.

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