Aprile 29, 2024

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Il gruppo russo Gazprom continua ad esportare il proprio gas in Europa attraverso l’Ucraina

Il gruppo russo Gazprom continua ad esportare il proprio gas in Europa attraverso l’Ucraina

nel 2022, Gazprom esporta nell’Unione Europea diminuito del 55%. La Russia ha risposto riducendo il flusso di gas in transito Gasdotti Nord Stream 1 e 2, quindi chiudi definitivamente il rubinetto. Inoltre, i 27 paesi hanno concordato di limitare i prezzi all’ingrosso del gas una volta superati i 180 euro per MWh.

Il risultato: secondo uno studio condotto in particolare da Friends of the Earth e Ong Cambio olio internazionale et al Il cibo e l’acqua funzionanoLe importazioni di gas russo attraverso i gasdotti hanno rappresentato solo l’11% delle importazioni europee nel terzo trimestre del 2022, rispetto al 40% nello stesso periodo dell’anno precedente.

L’Ungheria e l’Austria dipendono fortemente dal gas russo

Attualmente, il transito attraverso l’Ucraina rimane l’unica via per il gas russo verso l’Europa. conduttura del gas Fratelli Fornisce principalmente l’Ungheria e l’Austria, che è ancora molto dipendente dal gas russo.

Da parte loro, i paesi europei hanno raddoppiato le loro importazioni di gas naturale liquefatto. La maggior parte di questi acquisti viene effettuata con gli Stati Uniti e il Qatar, ma anche con l’Egitto e l’Africa occidentale (Nigeria e Senegal).

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Indipendenza energetica in Lituania

La Lituania è fortemente dipendente dalla Russia per il proprio fabbisogno di gas, e ha iniziato a liberarsene nel 2014, grazie alla costruzione di un terminale GNL installato di fronte al porto di Klaipeda, sul Mar Baltico. Collegamenti con gli stati baltici e la Polonia Ha permesso a Vilnius di ottenere l’indipendenza energetica.

Nel giugno 2022, la Lituania è diventata il primo stato membro dell’UE a interrompere completamente l’importazione di gas russo. Ma non è così per il resto d’Europa, dove una piccola quantità di gas liquefatto arriva dalla Russia.

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Tra i paesi europei che hanno importato più GNL russo c’è la Francia, seguita da Spagna, Paesi Bassi e Belgio. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), in caso di cessazione completa delle spedizioni di GNL russo e senza uno sforzo per ridurne il fabbisogno, il gas in Europa potrebbe esaurirsi il prossimo inverno.