Nei giorni scorsi molti funzionari occidentali hanno messo in dubbio i rapporti pubblicati da Hamas sul numero delle vittime dall’inizio dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, cifre che le Nazioni Unite prendono sul serio. Il Ministero della Sanità di Hamas a Gaza pubblica rapporti giornalieri, l’ultimo dei quali venerdì parla di 7.326 morti, tra cui più di 3.000 bambini.
Christian Wagner, portavoce del ministero degli Esteri tedesco, ha dichiarato venerdì: “Non possiamo verificare in modo indipendente le dichiarazioni di Hamas, motivo per cui dobbiamo esercitare una certa cautela”. Il viceportavoce della Cancelleria Wolfgang Buchner ha dichiarato: “Hamas per noi non è una fonte di informazioni”. Davanti a Berlino, il presidente americano Joe Biden, che ha fortemente sostenuto Israele dall’inizio della guerra, questa settimana ha messo in dubbio la credibilità delle cifre diffuse dalle autorità della Striscia di Gaza. “Sono sicuro che persone innocenti siano state uccise… ma non ho fiducia nei numeri utilizzati dai palestinesi”, ha detto martedì.
Le Nazioni Unite mettono da parte i dubbi, ricordando che il bilancio delle vittime pubblicato dalle autorità nella Striscia di Gaza “non è mai stato contestato” durante i conflitti precedenti. Il capo dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha dichiarato in una conferenza stampa a Gerusalemme: “In passato, durante i cinque o sei cicli di conflitto nella Striscia di Gaza, questi numeri erano considerati credibili”.
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