Il progetto TARAMMAA consentirà al Rafale F4 di vedere oltre

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Il progetto TARAMMAA consentirà al Rafale F4 di vedere oltre

Il primo radar ad essere dotato di serie del Rafale e sviluppato da Thomson-CSF Group [devenu depuis Thales] Basato su una tecnologia sviluppata negli anni ’70 da Radant, RBE2 [Radar à Balayage Électronique 2 plans] con antenna passiva [PESA] Era uno dei più avanzati del suo tempo, non solo perché, a differenza dei suoi predecessori, combinava funzioni di rilevamento aereo e rilevamento del terreno, ma anche per le sue prestazioni, grazie a computer in grado di eseguire fino a un miliardo di operazioni al secondo, quindi consentendo il tracciamento di quaranta obiettivi e l’ingaggio di otto di essi contemporaneamente.

Successivamente, RBE2 si è evoluta grazie al contributo delle antenne attive [AESA, pour Active Electronically Scanned Array]. Senza entrare in troppi dettagli tecnici, questo radar integra migliaia di sensori chiamati TRM [Transmitter Receiver Module / modules émetteurs-récepteurs]che ne migliora l’affidabilità [grâce à la redondance de ces derniers] e le sue prestazioni perché è più difficile da rilevare e meno soggetto a disturbi elettronici, nonché un maggiore raggio di rilevamento, inclusi bersagli con una firma radar bassa.

Infatti, secondo la descrizione fornita da Thales, l’AESA RBE2, entrata in servizio nel 2012, è in grado di rilevare e perseguire “un gran numero di bersagli aerei, in alto o in basso, per combattimenti ravvicinati e per intercettare a lunghe distanze da terra o mare Bersagli, in ambienti sereni o nuvolosi e con qualsiasi condizione atmosferica. Inoltre, consente la creazione di mappe 3D, in tempo reale, per il monitoraggio del terreno e “mappe radar 2D ad alta risoluzione del terreno inondato per la navigazione e l’identificazione dei bersagli”. E con il missile aria-aria METEOR a lungo raggio, grazie alla sua capacità di rilevamento estesa, consente al Rafale di ingaggiare bersagli oltre il raggio visivo. [BVR].

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Tuttavia, è chiaro che l’AESA RBE2 avrà un successore. Come sottolineato Rivista di settore ventilatorinell’ultimo numero dedicato alla Direzione Generale degli Armamenti Rafale F4 [DGA] Ci sta lavorando attraverso un progetto scientifico e tecnico [PST] “TARAMMAA”, per MLU Multichannel Active Antenna Radar Technologies and Engineering, è stato lanciato come continuazione dei programmi di studio iniziali [PEA] CARA [Capacités accrues pour le radar RBE2 à antenne active] e MELBAA [Modes et exploitation large bande pour l’antenne active].

Questo progetto TARAMMAA è particolarmente interessato al miglioramento delle prestazioni dei ricetrasmettitori e alla progettazione di nuovi software e hardware. Direttore del programma Rafale all’interno della Direzione Generale degli Armamenti, Ingegnere Generale degli Armamenti [IGA] Guilhem Reboul spiega che l’idea è quella di assicurarsi che “parte dell’elaborazione avvenga direttamente nell’antenna stessa e non nei computer dedicati”.

“È molto innovativo”, dice. Nello specifico: “Tecnologia al nitruro di gallio [GaN] Sarà preferito che i moduli dell’antenna consentano nuove funzioni come l’interlacciamento dei modelli di aria, aria e terra. Combinate con capacità di elaborazione migliorate grazie ad algoritmi e risorse di calcolo sempre più efficienti, queste unità garantiranno intervalli di rilevamento impressionanti e un’elevata resistenza al jamming, rispetto a PST “Aero Electronic Warfare 2025, preparazione per gli aggiornamenti Rafale F4 e … Rafale F5”.

Quindi, inoltre, la DGA ha dato priorità alla creazione del settore francese del nitruro di gallio, nell’ambito del programma NIGAMIL [pour « NItrure de Gallium pour applications MILlimétriques »]. Infatti, questo materiale è particolarmente utilizzato per la realizzazione di circuiti integrati ad alte prestazioni funzionanti fino a 100 GHz, il che consente di migliorare il livello di potenza, l’efficienza e, di conseguenza, la comprimibilità di sistemi radar, antenne attive o sistemi di guerra elettronica .

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Nel frattempo, spiega Air Fan, il Rafale F4.1, in fase di sviluppo, avrà un radar AESA RBE2 con modalità GMTI. [Ground Moving Target Indicator] Per rilevare e tracciare bersagli a terra [les essais de celui-ci sont d’ailleurs terminés] Oltre a impostare SAR [radar à synthèse d’ouverture] È ottimizzato per produrre mappe di terra radar ad alta risoluzione. “Per gli equipaggi, questi sviluppi costituirebbero un progresso pratico sorprendente”.

Illustrazione: Talete

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