martedì, Dicembre 3, 2024

Gaza: la Corte internazionale di giustizia, affidata al Sudafrica, esamina l’operazione israeliana a Rafah

La Corte internazionale di giustizia dell’Aia tiene udienze d’urgenza su richiesta del Sudafrica, che chiede l’emissione di nuovi ordini sulla guerra a Gaza nel tentativo di porre fine ai combattimenti a Rafah. Pretoria ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di ordinare a Gerusalemme di “cessare immediatamente la sua offensiva militare nel Governatorato di Rafah” e di adottare “tutte le misure efficaci per garantire e facilitare l’accesso umanitario”, secondo l’appello presentato questa settimana. La prima sessione di giovedì sarà dedicata alla presentazione delle argomentazioni del Sudafrica, mentre la seconda sessione di venerdì sarà dedicata alla difesa di Israele.

Durante questa prima udienza, uno degli avvocati di Pretoria ha citato Bezalel Smotrich per sostenere la tesi secondo cui l’incursione di terra a Rafah aveva lo scopo di completare la distruzione della Striscia di Gaza. L’avvocato ha citato le parole del ministro israeliano: “L’operazione Rafah è la fase finale del piano per demolire Gaza”.

Pretoria ha intrapreso un’azione legale alla fine di dicembre, accusando Israele di aver commesso un “genocidio” a Gaza. In risposta, la Corte Internazionale di Giustizia ordinò allo Stato ebraico di astenersi da qualsiasi azione che rientrasse probabilmente nella Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio – approvata dopo lo sterminio di sei milioni di ebrei durante la seconda guerra mondiale – e di garantire che le sue forze non avrebbero commettere atti di genocidio contro gli ebrei. palestinesi e consentire agli aiuti umanitari di raggiungere la Striscia di Gaza.

Il 7 maggio Israele ha lanciato un’incursione di terra nella città di Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, con l’obiettivo di sconfiggere le ultime quattro brigate di Hamas e distruggere i numerosi tunnel di contrabbando nella zona. Come risultato di queste operazioni, l’IDF ha chiuso il valico di Rafah, attraverso il quale passa la maggior parte degli aiuti umanitari.

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