Maggio 7, 2024

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Fame, sonno, dolore…: Un bambino che piange?  La scienza ti spiega perché

Fame, sonno, dolore…: Un bambino che piange? La scienza ti spiega perché

Una svolta che consentirà ai caregiver di fornire cure adeguate e ai genitori di rispondere immediatamente ai bisogni.

E bambino Può piangere fino a 3 ore al giorno. Quindi, a volte, e forse spesso, i genitori sembrano impotenti di fronte alle lacrime del loro bambino. Soprattutto quando dura fino a tarda notte.

Ma non dobbiamo dimenticare che il pianto resta l’unico modo per comunicare. Questa buona traduzione è la chiave.

Questa è l’ipotesi su cui si sono basati i ricercatori dell’Hospital Clinic Barcelona nel loro studio. Il loro obiettivo: classificare i diversi tipi di pianto dei bambini, per renderli più facili da interpretare.

Con questo in mente, i ricercatori hanno analizzato i pianti di 38 neonati, tutti sani. Il pianto è stato classificato da Segni distintivi Che si tratti di acustici (toni, durata, ecc.), fisiologici (espressioni facciali, gesti del corpo, ecc.), comprese varie misurazioni (saturazione di ossigeno, EEG, ecc.).

Insomma, dati che hanno permesso agli scienziati di identificare le categorie di pianto dei bambini: fame, sonno, eccitazione, gas, stress…

Intelligenza artificiale

“Ad esempio, le grida di fame sono costanti, ritmiche, di breve durata, intense e forti, ma non acute, e possono suscitare varie espressioni facciali e movimenti del corpo intesi ad attirare l’attenzione di chi si prende cura di loro. Al contrario, le grida di angoscia hanno poche pause. , Sono irregolari e di tonalità più alta, mentre il pianto gassoso è simile a quest’ultimo ma è rauco a causa della tensione sulle corde vocali.secondo gli autori dello studio sopra citato Nelle colonne de La Vanguardia.

\ud83d\udc76A Uno studio clinico getta le basi per spiegare perché un bambino piange

I ricercatori classificano le grida di fame, sonno, gas o angoscia in base all’acustica, alle espressioni facciali e ai movimenti del corpo.

\u270d@Maiteriushttps://t.co/QdEjBMRkdW

– La Vanguardia (@LaVanguardia) 19 dicembre 2023

Uno studio che potrebbe consentire ai caregiver di fornire cure adeguate nelle istituzioni sanitarie. Per i genitori comprendere la lingua del bambino. È stata creata un’intelligenza artificiale che sola può interpretare queste urla che presto non avranno più segreti per nessuno.

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