Aprile 30, 2024

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Antica mappa celeste di 2.500 anni trovata in Italia

Antica mappa celeste di 2.500 anni trovata in Italia

Durante gli scavi del Castellier di Rubinpiccolo, un'antica collina nella provincia di Trieste, in Italia, gli archeologi hanno trovato due grandi pietre rotonde – due dischi spessi di circa 50 cm di diametro e 30 cm di profondità – vicino all'ingresso del sito. . La scoperta è stata annunciata in un comunicato dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.INAF), secondo Archeonews.

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Come possiamo leggere studio, scritto da Paolo Molaro, astronomo dell'INAF e ricercatori dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dell'ICTP, una delle pietre è una rappresentazione del sole, mentre l'altra è una mappa celeste scolpita risalente al IV secolo a.C. Quest'ultima rivela infatti, secondo gli esperti, un'immagine del cielo sopra Castellier di Rubinpiccolo circa 2.500 anni fa, rendendo questa scoperta la più antica mappa celeste rinvenuta in Italia.

29 incisioni relative a famose costellazioni

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In totale, il team di archeologi ha identificato ventinove incisioni su pietra. Come suggerisce l'angolazione dei segni di taglio presenti sulla pietra, probabilmente sono stati eseguiti dalla stessa persona utilizzando un martello con punta di 6-7 mm e uno scalpello di metallo grosso.

Queste figure sono sovrapposte (e quindi esattamente simili) alle costellazioni di Cassiopea, Orione, Scorpione e Pleiadi. Secondo gli autori dello studio, questa sovrapposizione è altamente significativa dal punto di vista statistico: il valore p è significativamente inferiore a 0,001. In altre parole, è improbabile che la disposizione di queste incisioni sia una coincidenza.

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Sulla pietra sono state trovate 29 incisioni associate a famose costellazioni INAF

La stella invisibile di oggi: Theta Scorpi

Una stella incisa nella pietra, identificata come Theta Scorpi, attirò particolarmente l'attenzione degli esperti. Non a caso la sua posizione è così bassa rispetto all'orizzonte che oggi non è visibile dal Castellier di Rubinpiccolo.

Tuttavia, utilizzando il programma StellariumI ricercatori hanno scoperto che questa stella era effettivamente visibile da un'antica montagna intorno al 400 a.C., rendendo possibile la simulazione del cielo notturno.

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La ventinovesima incisione è particolarmente interessante perché non corrisponde ad alcun disegno celeste. Gli esperti ritengono che possa trattarsi della rappresentazione di una supernova, un fenomeno transitorio che nei tempi antichi appariva e scompariva improvvisamente nel cielo notturno per giorni o mesi.

Se questo è vero, gli scienziati suggeriscono che trovare il punto focale nel cielo notturno, associato alla ventinovesima eclissi, potrebbe rivelare un buco nero rimasto dall’esplosione di una supernova.

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