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A un mese dalla fine dell’anno dobbiamo preoccuparci di un aumento dei casi?

A un mese dalla fine dell’anno dobbiamo preoccuparci di un aumento dei casi?

L’Agenzia francese per la sanità pubblica ha segnalato un aumento dei possibili casi di Covid-19. Le persone più vulnerabili sono invitate alla vaccinazione.

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Test antigene positivo per Covid-19, 7 gennaio 2023 in Vandea.  (Matteo Thomasset/Hans Lukas/AFP)

La recrudescenza di un virus che avevamo più o meno dimenticato. Lo ha riferito l’Agenzia francese per la sanità pubblica (SPF). “tendenza in aumento” Casi sospetti di COVID-19 negli interventi di SOS Medici, nonché alti tassi di positività dei test eseguiti, in Bollettino del Figlio Pubblicato mercoledì 22 novembre. Tuttavia, il numero di ricoveri dovuti a COVID-19 nella settimana dal 13 al 19 novembre è ancora lontano dal picco raggiunto negli ultimi anni (1.228, ovvero meno del 2% di tutti i ricoveri).

“Questa ripresa era attesa, perché sappiamo che durante il periodo invernale i virus respiratori – bronchiolite, influenza e Covid-19 – circolano più abbondantemente”.France Info cita Bruno Lina, direttore del Laboratorio di Virologia dell’Ospedale Universitario di Lione. Aumento della circolazione sanguigna che si spiega con la fisiologia del corpo umano, il che significa questo In inverno il sistema respiratorio è più fragileMa anche dal fatto che in questo periodo aumenta la mescolanza in spazi ristretti e poco ventilati.

“Una grande epidemia” ma virus meno pericolosi

Finora però non c’è motivo di preoccuparsi, rassicura il virologo. «I virus circolanti discendono dalla variante Omicron, che non è pericolosa come i virus pre-Omicron: causano meno infezioni gravi, soprattutto nelle persone meno fragili».Bruno ce lo conferma. Pertanto, la variante JN.1, che sta gradualmente sostituendo la variante BG.5 in Francia, “Non ha proprietà di trasmissione o infettive che lo rendono un virus in grado di provocare un’ondata epidemica simile alle grandi ondate a cui abbiamo assistito negli anni precedenti”.

Con i ricongiungimenti familiari determinati dalle vacanze di fine anno, un virologo stima che A “epidemia pericolosa” È possibile, ma quest’ultimo non dovrebbe esserlo “Ciò ha un forte impatto sul sistema sanitario”. D’altronde dovrebbe, come i precedenti, causare “Forme pericolose tra i gruppi più vulnerabili e vulnerabili”.

A questo proposito, il virologo stima che il tasso di copertura vaccinale riguardi i gruppi più a rischio “insoddisfacente”. La campagna di vaccinazione lanciata dal governo all’inizio di ottobre ha già avuto un relativo successo, perché secondo l’SPF, al 19 novembre meno del 20% degli over 65 aveva ricevuto una dose di richiamo. “Non essendo vaccinate, le persone più vulnerabili corrono dei rischi”.Ricorda Bruno Lina, che consiglia a tutti gli over 60, alle donne incinte, alle persone con un sistema immunitario indebolito e a chi soffre di malattie croniche di farsi una dose di richiamo. Questo anche quando pensiamo “In buona salute”.

Le istruzioni ufficiali non cambiano

Da parte sua, le autorità sanitarie non hanno modificato i protocolli in atto con il leggero aumento dei casi. Dal 1° febbraio l’isolamento sistematico delle persone risultate positive non è più obbligatorio. Quest’ultimo però “Fortemente” Invitato a “Si è isolato”A “Evitare il contatto con persone vulnerabili” E per “Mantenere il rispetto per i gesti di barriera”.dettagli del sito Servizio pubblico.fr. Se necessario, possono ricevere una sospensione, ma è stato eliminato anche il sistema di esenzione che consentiva loro di non avere un periodo di attesa.

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Non è necessario che i contatti stretti si isolino, ma sono incoraggiati a farlo “Indossare una maschera”A “Evitare il contatto con persone vulnerabili e a rischio” E per “Esegui un test antigene o un test PCR se compaiono i sintomi.”. In Ultimo avviso A questo proposito, il Consiglio Supremo di Sanità Pubblica, a fine agosto, raccomandando di armonizzare le istruzioni relative alla prevenzione e al trattamento del Covid-19 con quelle relative ad altri virus respiratori, ha indicato che la vaccinazione era un efficace mezzo di protezione. Contro le forme gravi della malattia. In risposta a una domanda di France Info sul possibile sviluppo di queste regole alla luce della lieve ripresa dell’epidemia, il Ministero della Salute non ha risposto.