Aprile 30, 2024

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Incredibili dipinti ispirati alla guerra di Troia scoperti a Pompei

Incredibili dipinti ispirati alla guerra di Troia scoperti a Pompei

Magnifici dipinti che adornavano una sala banchetti ispirata alla guerra di Troia sono stati scoperti nel famoso sito archeologico di Pompei, vicino a Napoli, nel sud Italia, è stato annunciato giovedì.

In questa camera dalle dimensioni imponenti (15 metri per 6) e dal fondo nero, alle pareti campeggiano pregevoli decorazioni e mosaici di oggetti mitologici, a testimonianza della vita lussuosa che regnava nell'antica città, che fu distrutta e sepolta sotto la cenere nel 79 ANNO DOMINI. Eruzione del Vesuvio.

Rappresentato da Elena, Paride, Cassandra e Apollo

L'eroismo è il tema dominante del ciclo di dipinti attraverso rappresentazioni di coppie di eroi e divinità della guerra di Troia, ma questi dipinti evocano anche il destino e i modi in cui gli esseri umani possono alterarlo.

Tra i personaggi rappresentati ci sono Elena e Paride, un principe troiano che rapisce quest'ultima, moglie del re spartano Menelao, incitando alla guerra di Troia.

Scopriamo anche Cassandra, sorella di Paride e del dio Apollo, da cui riceve il dono di predire il futuro, compresa la sua famiglia, anche se le sue previsioni non vengono mai credute. Avvertì invano i suoi compagni che il cavallo fornito dai Greci era uno stratagemma che avrebbe portato alla caduta di Troia.

“La frequente presenza di figure mitologiche negli affreschi delle sale di ricevimento delle case romane aveva proprio la funzione sociale di intrattenere ospiti e visitatori, fornire argomenti di conversazione e di riflessione sul senso dell'esistenza”, ha spiegato la direzione di Pompei.

Un dettaglio pratico e bello: le pareti sono state dipinte di nero per evitare tracce di fumo delle lampade.

Pompei “non smette mai di stupirci”

In questa sala, il direttore di Pompei, l'italo-tedesco Gabriel Zuchtriegel, rimarcava poeticamente che “dopo il tramonto ci si riuniva per banchettare, la luce tremolante delle lampade dava vita ai quadri dipinti, soprattutto dopo qualche bicchiere di buon vino”.

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Pompei “non smette mai di stupirci perché ogni volta che scaviamo troviamo qualcosa di bello e di significativo”, ha detto il ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano.

La cenere vulcanica espulsa dal Vesuvio 2.000 anni fa ha depositato la maggior parte delle case di Pompei, consentendone la perfetta conservazione, così come molti dei corpi dei 3.000 morti causati dal disastro.

classificato Patrimonio mondiale dell'UNESCOSecondo sito turistico più visitato in Italia dopo il Colosseo di Roma, Pompei si estende su una superficie totale di circa 22 ettari, un terzo dei quali è ancora sepolto sotto la cenere.

Articolo originale pubblicato su BFMTV.com