Quando l’oncologo dell’Istituto Curie (Parigi) gli propose di partecipare ad una sperimentazione clinica di un vaccino terapeutico volto a prevenire la recidiva del cancro alla lingua, Hervé V. non esitò. Per molto tempo. “Tra l’alto rischio di ricaduta e il dirmi che con questo vaccino avrei potuto avere ancora qualche anno a disposizione, non ho esitato”., Confessa.
Prima di arrivare lì, quest’uomo di 65 anni, a cui è stata diagnosticata la malattia a metà del 2021, è stato sottoposto al trattamento classico: un intervento chirurgico, con il tumore di cui soffriva, con l’asportazione di gran parte della lingua, e poi sedute di radioterapia. “Un trattamento molto doloroso terminato a gennaio 2022”. Quando comunichiamo con lui al telefono notiamo una certa difficoltà di espressione, ma secondo lui Hervé F. Parla e mangia sempre meglio grazie alla riabilitazione.
La data del 25 luglio 2022 resta impressa nella sua memoria. Quel giorno Hervé F. Prima iniezione. Poi venti iniezioni, una a settimana per le prime sei, poi ogni due settimane. “Se questo vaccino può ritardare o prevenire la recidiva del cancro, questa è un’enorme speranza”.Ha spiegato che le sue condizioni sono buone, che è ingrassato e che non ha manifestato alcun effetto collaterale.
Questo vaccino, chiamato TG4050, prende di mira i tumori dell’orecchio, del naso e della gola, chiamati anche “tumori della testa e del collo” (bocca, faringe e laringe). Questi tumori sono causati dal tabacco, dall’alcol e in alcuni casi da alcuni tipi di papillomavirus e presentano un alto rischio di recidiva (50%). Questo vaccino è stato sviluppato dalla società francese di biotecnologia Transgene, con sede a Illkirch-Graffenstaden (Basso Reno), filiale dell’Istituto Mérieux e quotata in borsa. Il processo internazionale condotto prima per la Francia Jean-Pierre Delord, Oncologo e direttore dell’Istituto dei tumori dell’Università di Tolosa (IUCT)-Oncopole, W Christophe Le Tourneau, direttore del dipartimento di studi clinici precoci dell’Istituto Curie, avviato nel gennaio 2021 a Tolosa. Trentadue pazienti trattati per cancro della testa e del collo (HPV e HPV negativi) sono stati inclusi in questo studio clinico randomizzato di fase I (sedici pazienti vaccinati e sedici pazienti nel gruppo di controllo).
Identificare le mutazioni
A differenza delle società biotecnologiche Moderna e BioNTech, che si affidano all’RNA messaggero per sviluppare i loro vaccini terapeutici, Transgene scommette sulla cosiddetta tecnologia del “vettore virale”. L’obiettivo è lo stesso: educare il sistema immunitario a rilevare anomalie alle quali non reagisce. In altre parole, stimolando i linfociti T: queste cellule sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
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