Aprile 20, 2024

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Uno studio presentato da INSERM suggerisce che mangiare broccoli o cavoli può ridurre la gravità delle allergie cutanee

Uno studio presentato da INSERM suggerisce che mangiare broccoli o cavoli può ridurre la gravità delle allergie cutanee

Mangiare broccoli o cavoli ridurrebbe la gravità delle allergie cutanee, rileva uno studio presentato da INSERM, che sottolinea l’importanza di una dieta equilibrata per i pazienti con tali reazioni cutanee.

In questo studio pubblicato sulla rivista scientifica in lingua inglese eLife, i ricercatori del National Institute for Health and Medical Research (INSERM) e del Curie Institute mostrano innanzitutto che l’assenza nella dieta di composti presenti in alcune verdure, in particolare broccoli e cavoli, può esacerbare la sensibilità cutanea nei modelli animali.

Sapevamo già che le allergie cutanee sono causate da una risposta immunitaria inappropriata ai composti presenti nell’ambiente e che il grado di gravità varia a seconda di molti fattori, inclusa la dieta. Nel loro lavoro, gli scienziati erano particolarmente interessati ai composti alimentari che agiscono su una molecola presente nel corpo, chiamata “recettore degli idrocarburi aromatici” (AHR). Questi nutrienti si trovano naturalmente nelle verdure crocifere, come i broccoli.

Hanno dimostrato che l’assenza di questi nutrienti nei topi era associata ad un aumento dello stato infiammatorio della pelle e all’esacerbazione della sensibilità cutanea, il che non era il caso dei topi che ricevevano una dieta contenente questi composti. Come si spiegano i meccanismi biologici indotti da questi nutrienti?

In assenza di quest’ultimo, i ricercatori hanno notato una sovrapproduzione di una molecola chiamata TGF-beta, nella pelle dei topi. Questa sovrapproduzione interrompe il normale funzionamento di una classe di cellule immunitarie, le cellule di Langerhans, che si trovano esclusivamente nella pelle e agiscono come “modulatori delle risposte immunitarie cutanee”.

Gli scienziati hanno poi dimostrato che i composti che attivano i recettori AHR controllano anche la produzione di TGF-beta nelle cellule della pelle umana. “I nostri risultati indicano che una dieta squilibrata può aumentare le reazioni cutanee allergiche negli esseri umani”, ha commentato Elodie Segura, la ricercatrice dell’Inserm che ha guidato lo studio al Curie Institute, citando un comunicato stampa.

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