Gli astronomi conoscono la “bolla domestica” – lo è il suo nome– Per molto tempo, così come si trovavano, nella nostra regione della galassia, i luoghi in cui sono apparse le stelle. Ma questa è la prima volta che due fatti vengono collegati tra loro. in un articolo Pubblicato il 12 gennaio sulla rivista temperare la naturaLoro, guidati dall’astrofisica Catherine Zucker, hanno descritto la mappa 3-D di queste diverse regioni di formazione stellare che hanno disegnato.
Questa mappa è stata resa possibile grazie ai dati del satellite europeo Gaia. Nella sua posizione dal 2013 al punto L2 – dove attualmente sta operando il James Webb Space Telescope – la missione del satellite è, letteralmente, mappare la nostra galassia, la Via Lattea: alla fine, avrebbe dovuto indicare una buona distanza e velocità di movimento di un miliardo di stelle.
La bolla locale in questione è costituita principalmente da spazio vuoto all’interno: il nostro sistema solare e le stelle vicine. D’altra parte, cosa Interessante Da questi astrofisici alla superficie della bolla: questa “crosta” è un insieme di nubi di gas e polvere, che rappresentano i resti di stelle esplose in passato – stiamo parlando di almeno 15 stelle morte. E in alcune delle regioni più dense di questo gas e polvere, si stanno formando nuove stelle.
La forma irregolare di questa bolla rivela probabilmente le posizioni delle stelle esplose milioni di anni fa: soprattutto perché questa bolla continua a crescere a una velocità stimata di 6 chilometri al secondo. Quanto al nostro sistema solare, è solo un visitatore “di passaggio”: non è nato in questa bolla, ma è entrato forse cinque milioni di anni fa e un giorno ne uscirà.
Immagine: una rappresentazione della bolla locale, il sole al centro (non una scala). Leah Hustak / STScl
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