L’obiettivo, per chi fosse interessato, è quello di ottenere risposte più velocemente e di poter porre ogni giorno almeno il doppio delle domande rispetto a quelle attualmente autorizzate.
OpenAI, la società californiana dietro ChatGPT, che ha suscitato molto scalpore sin dal suo lancio alla fine del 2021 con la sua capacità di rispondere senza problemi a una varietà di domande grazie all’intelligenza artificiale, sta pianificando una versione a pagamento. Coloro che accettano di aprire il portafoglio avranno accesso ininterrotto al servizio, otterranno risposte più rapide e potranno porre ogni giorno almeno il doppio delle domande rispetto a quelle attualmente autorizzate, dettaglia un documento pubblicato online mercoledì da uno dei fondatori dell’azienda. OpenAI, Greg Brockman, su Twitter.
Le persone attualmente interessate possono unirsi alla lista d’attesa per una prova beta. Questo desiderio di fare soldi arriva quando, secondo Bloomberg, Microsoft sta discutendo la possibilità di investire fino a ulteriori 10 miliardi di dollari in OpenAI per diversi anni.
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Agence France-Presse ha contattato, il colosso informatico statunitense non voleva “Commento sulla speculazione”. Anche altre società sono nelle discussioni e stanno sollevando la possibilità di assegnare a OpenAI un valore di 29 miliardi di dollari, secondo il sito di notizie Semaphore, citando persone che hanno familiarità con la questione.
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Molti netizen sono rimasti abbagliati
Lanciata alla fine del 2015, con sede a San Francisco e co-guidata nei suoi primi giorni dagli imprenditori Sam Altman ed Elon Musk, OpenAI si autodefinisce una società di ricerca e pubblicazione sull’intelligenza artificiale. Microsoft è già azionista della startup, che ha anche lanciato il creatore di immagini DALL-E nel 2021, insieme all’imprenditore e co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman e Khosla Ventures.
Lanciato a novembre, il chatbot ChatGPT ha rapidamente abbagliato molti netizen con la capacità di spiegare concetti scientifici, scrivere un trattato filosofico, rispondere a domande mediche specifiche o creare righe di codice informatico perfettamente funzionanti. Tutto sotto forma di una conversazione abbastanza fluida e concreta. Secondo Bloomberg, Microsoft potrebbe voler aggiungere ChatGPT al suo motore di ricerca Bing, cercando così di aggirare Google, considerato eccessivamente dominante nel mercato della ricerca su Internet.
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