Tre giorni “riconnettersi” Con la Cina, dopo tre anni di politica no-Covid, e nonostante le tensioni per il riavvicinamento sempre più benevolo di Pechino alla Russia nel contesto della guerra in Ucraina. L’Eliseo definisce così la sfida e la difficoltà della visita che Emmanuel Macron deve iniziare mercoledì 5 aprile a Pechino. Il capo dello Stato avrebbe dovuto incontrare Xi Jinping giovedì a Pechino, e poi venerdì, in disparte, con tappa a Canton.
Emmanuel Macron non è stato in Cina dal novembre 2019, prima della pandemia di COVID-19. Da allora tutto è cambiato tra Pechino e le capitali occidentali per la paralisi degli scambi causata dalla crisi sanitaria, e il moltiplicarsi delle dispute, compresa la soppressione degli uiguri da parte di Pechino, ma soprattutto il ritorno della guerra in Europa.
Desideroso di parlare per il continente, il capo dello Stato sarà accompagnato, in uno dei colloqui programmati con l’omologo cinese, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il cui discorso di giovedì 30 marzo riflette l’irrigidimento in atto all’interno del Unione Europea (UE) nei confronti di Pechino: Il modo in cui la Cina continuerà a rispondere alla guerra di Putin sarà un fattore determinante per il futuro delle relazioni UE-Cina.ho sparato.
Infatti, grazie alla sua “amicizia illimitata” con la Russia, la Cina gode ora di una sorta di scrutinio del sistema di sicurezza europeo, come dimostra la recente visita del presidente cinese nella capitale russa. Gli alleati occidentali dell’Ucraina, a cominciare dagli Stati Uniti, temono che Pechino consegni armi letali a Mosca, mentre in territorio ucraino infuriano i combattimenti. Punto di vista “disastroso”Dicono all’Eliseo che vedere la Cina “passare al campo di guerra”.
“L’unico Paese in grado di influenzare le scelte della Russia”
A Bali, durante il vertice del G20 nel novembre 2022, Emmanuel Macron sperava ancora che Xi Jinping avrebbe avuto un ruolo. “mediatore” Per cercare di trovare un giorno una via d’uscita dalla guerra in Ucraina. Il tono è ora meno proattivo, anche se l’invasione russa del suo vicino è in prima linea nelle discussioni. A Parigi, si ritiene già che la Cina lo sia “L’unico Paese al mondo in grado di influenzare le scelte della Russia”. Ci auguriamo inoltre che Xi Jinping accetti di rispondere al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, esortandolo ad accettare lo scambio, finora inutilmente.
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