occhio. Nel 2022, scienza e medicina saranno ancora le prime straordinarie immagini offerte dal James Webb Space Telescope. Con questo strumento di impareggiabile potenza, il mondo intero ha potuto sognare davanti a rappresentazioni inedite del nostro sistema solare e delle galassie ben oltre.
Gli esseri umani, come l’universo, continuano a svelare i loro segreti più intimi. E così la decodifica del genoma umano, iniziata trent’anni fa, si è appena conclusa, ad eccezione del cromosoma Y. Il 2022 è stato segnato anche da imprese mediche, come il primo trapianto di cuore di un maiale transgenico , che ha permesso a un americano di 57 anni condannato per una breve pena di sopravvivere per sessanta giorni.
A tre anni dall’inizio della pandemia, il Covid-19 è meno presente in “uno” media, ma continua a sfidare i ricercatori, in particolare con le sue forme prolungate, che colpiscono dal 10% al 30% delle persone infette.
Dall’astronomia alla zoologia, la rassegna è – non esaustiva – per testo e immagini.
Spazio e astronomia
Con Artemis-1, gli Stati Uniti tornano sulla luna
Dopo diversi ritardi, dovuti a problemi tecnici e anche a causa di un uragano, la missione Artemis-1 della NASA è riuscita a decollare il 16 novembre da Cape Canaveral (Florida), segnando il ritorno degli Stati Uniti alla corsa per la luna.
Questa missione, che non prevedeva equipaggio, mirava a testare sia il razzo SLS (Space Launch System), che ha effettuato il suo primo volo, sia la capsula abitabile Orion, e in particolare a riportarla sulla Terra con rientro. nell’atmosfera ad una velocità di 40.000 km/h. È andato senza intoppi, con un lancio riuscito in orbita attorno al nostro satellite e un atterraggio impeccabile nell’Oceano Pacifico l’11 dicembre.
Il secondo volo del programma Artemis, previsto per il 2024, consisterà in una ripetizione di questa missione, ma questa volta con un equipaggio a bordo.
Test di deflessione dell’asteroide riuscito
Il 27 settembre, la Kamikaze Probe (DART) del Dual Asteroid Redirection Test della NASA ha colpito il piccolo asteroide Dimorphos a una velocità di 22.000 km/h. Lo scopo dell’esercizio era vedere se un dispositivo da mezza tonnellata potesse deviare un oggetto con un diametro di 160 metri dalla sua traiettoria e, in caso affermativo, di quanto. Un test critico su come proteggere la Terra da un possibile asteroide che potrebbe oscurarsi direttamente sopra di essa e il cui impatto avrebbe conseguenze disastrose.
Esercizio riuscito: lo shocker ha ridotto di trentadue minuti il periodo di rivoluzione di Dimorphos attorno a un asteroide più grande, un risultato che ha superato le aspettative degli astronomi. Per modellare correttamente l’evento, devono conoscere la massa di Dimorphos e le sue proprietà interne, e visualizzare il cratere lasciato da DART. Sarà questa la missione assegnata alla sonda europea Hera, che sarà lanciata alla fine del 2024.
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