Lunedì, il governo britannico ha annunciato l’impegno di oltre 100 paesi, che rappresentano oltre l’85% delle foreste del pianeta, martedì 2 novembre a fermare e invertire la deforestazione e il degrado del suolo entro il 2030. COP26 a Glasgow (Scozia, Regno Unito). Tra i firmatari di questo accordo ci sono Francia, Brasile, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Russia.
Nell’ambito di questo accordo, dodici paesi, tra cui la Francia, impegneranno 8,75 miliardi di sterline (12 miliardi di dollari) in fondi pubblici tra il 2021 e il 2025, a cui si aggiungeranno 5,3 miliardi di sterline (7,2 miliardi di dollari) di investimenti privati. Di questo denaro, 1,1 miliardi di sterline (1,5 miliardi di dollari) andranno a proteggere il bacino del Congo, che ospita la seconda foresta pluviale più grande del mondo dopo l’Amazzonia.
Inoltre, gli amministratori delegati di oltre 30 istituzioni finanziarie, che rappresentano oltre 8,7 trilioni di dollari di asset globali, tra cui Aviva, Schroders e Axa, si impegneranno a eliminare gradualmente gli investimenti in attività legate alla deforestazione.
Secondo il memorandum del governo britannico su questo accordo pubblicato lunedì sera, “Il più grande passo avanti nella protezione delle foreste del mondo in una generazione”. Il primo ministro britannico Boris Johnson cita in questa nota “Accordo storico per proteggere e ripristinare le foreste della Terra”. evocare “Impegni senza precedenti”Vede questo accordo come “Un’opportunità per porre fine alla lunga storia dell’umanità come predatore della natura per diventarne, al contrario, custode”.
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